Veggenza e divinazione della parola, in diretta tutti i mercoledì dalle 21:00 su Radiamo con Antonio e Michele!
La sedicesima puntata del ciclo, Veggenza e divinazione della parola, parlerà dell’epica nella poesia contemporanea con il professore Jean Robaey. Nato in Belgio nel 1950, vive in Italia dal 1969, risiede a Modena, e ha insegnato Letteratura francese in piú università: l’ultima sede è stata Ferrara. È saggista e poeta, soprattutto “poeta epico” contemporaneo.
La poesia epica è ancóra un fenomeno vitale e in evoluzione. Oggi, gli eroi sono individui comuni che affrontano sfide straordinarie, emarginati, e persino figure collettive. Le loro “gesta” riguardano la sopravvivenza in un contesto urbano, la lotta contro ingiustizie sociali, la ricerca di identità, il superamento di traumi personali e collettivi. Miti classici, leggende, e testi sacri sono rielaborati e alterati, usati come allegorie per il presente.
La poesia di Jean Robaey presenta le opportune innovazioni strutturali e formali dell’epica attuale. Egli ha pubblicato oltre ventitré titoli di poesia e ha scritto migliaia di versi non ancóra pubblicati. Dopo il passaggio nell’avanguardia, quello dei viaggi (Tam Tam 43/B, Neviano degli Arduini [PR],1985), cominciò a scrivere versi che sfidavano un’epoca dominata da forme brevi, affrontando le domande del nostro tempo, esplorando storia e identità dell’uomo, e rappresentando esperienze fuori delle narrazioni più convenzionali. È un campo arduo e fertile. Cosí, pubblica: L’epica (Corpo 10, Milano, 1990); Presentazione del Duomo di Modena (Book Editore, Castel Maggiore [BO], 2002); L’epica – Le sette giornate (Bohumil Edizioni, Bologna, 2007, costituito da 7 ponderosi volumi, uno per ogni giornata).
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