PRIMA DELL’ANNO AMARA PER IL MODENA KO (2-0) A PALERMO. PRIMA SCONFITTA PER MANDELLI DOPO 8 RISULTATI UTILI
PALERMO-MODENA: 2-0
PALERMO: Sirigu, Baniya, Nikolaou, Ceccaroni, Pierozzi (73’ Diakite), Ranocchia, Gomes (73’ Saric), Segre (84’ Vasic), Lund, Brunori (89’ Verre), Le Douaron (84’ Herny). All.: Dionisi. A disp.: Desplanches, Nedelcearu, Appuah, Buttaro, Peda, Cutrona.
MODENA: Gagno, Caldara, Botteghin (76’ Duca), Dellavalle, Di Pardo (89’ Gliozzi), Gerli (59’ Battistella), Santoro, Cotali, Palumbo, Defrel (59’ Caso), Mendes (76’ Abiuso). All.: Mandelli. A disp.: Sassi, Beyuku, Idrissi , Ponsi, Bozhanaj, Magnino, Alberti.
ARBITRO: Bonacina di Bergamo
RETI: 36’ Brunori, 57’ Le Douaron
NOTE: pioggia. Ammoniti: Gomes, Santoro, Dellavalle, Nikolau. Spettatori 16645 di cui 175 modenesi. Rec.: 3’ e 4’.
di PAOLO VECCHI
PALERMO. Chiamatelo Barbera, chiamatelo Favorita, chiamatelo con il più colorito nome di fantasia, ma la storia non cambia: Palermo è terra di pianto per il Modena. Nella stagione passata incrinò l’era Bianco poi precipitata qualche settimana dopo, quest’anno provoca la prima sconfitta di Mandellik che, sulla scia di otto risultati utili consecutivi, sperava in un exploit. Perchè il giochino era quello: impennata ed eventuale ingresso nei playoff dei gialli o riscatto dei rosanero di Dionisi contestatissimi? Nessuna sorpresa: ha vinto la seconda ipotesi con il rilancio del Palermo firmato al 36’ dalla bestia nera Brunori, dopo un’interminabile sessione al Var, e al 57’ da Le Douaron. La storia si ripete, quindi, ma non poteva andare diversamente a un Modena spento nell’ispirazione di Gerli e Palumbo, con un Defrel generoso ma ancora all’insegna dello speriamo che tenga, un Caso in panchina recuperato in extremis e un Mendes ancora alla ricerca del vero Pedro. Non è stato un bel Modena e la punizione è la discesa momentanea all’undicesimo posto a quota 25 con il Frosinone all’orizzonte nel prossimo turno al Braglia. Mandelli rimedia alle assenze di Zaro e Cauz in difesa senza cambiare il modulo, ma inserendo Caldara e Botteghin nel trio arretrato completato da Dellavalle. In porta Gagno, Di Pardo e Cotali in due esterni mentre in mezzo Gerli e Santoro agiscono alle spalle del trio offensivo composto da Defrel, Mendes e Palumbo schierato a sinistra in partenza. Dionisi, ex Sassuolo, si sistema sulla traballante panchina rosanero mettendosi a specchio tranne che in attacco dove agiscono due punte di ruolo: Brunori e Le Douaron. Il match schizza nervoso e sotto l’acqua. Preme il Palermo, ma il Modena non si fa mettere il muso in faccia. I gialli, però, non trovano Palumbo che resta isolato fino a quando non decide di venirsi a prendere il pallone abbassandosi. La prima occasione è per Defrel al 19’ con una conclusione fuori di poco. Il Palermo ha una palla inattiva maledetta e al 30’ sfiora il vantaggio di testa con Baniya: Gagno c’è. Al 33’ chance per Mendes con un diagonale di destro sventato da Sirigu. Al 36’ Ranocchia, in vena di assist, scaraventa il pallone nell’area canarina: Ceccaroni svetta e sembra toccare per Brunori appostato sul secondo palo e lesto a metterla dentro. Il gol sembrerebbe da annullare per il fuorigioco del centravanti, ma il Var smentisce il tocco di Ceccaroni e ordina all’arbitro Bonacina di convalidare. Il vantaggio potrebbe essere annullato da Mendes nel finale di tempo, ma la conclusione del centravanti dal dischetto va in… meta per rubare un termine al rugby. Nella ripresa Mandelli inverte Defrel e Palumbo, mentre il Palermo continua far male coi calci piazzati tanto che Dellavalle deve fare un miracolo per deviare una zuccata di Ceccaroni. Il Modena è tutt’altro che brillante, ma c’è e al 51’ smarca Di Pardo tutto solo in area: il terzino potrebbe tirare, invece serve a Mendes un gran pallone che il portoghese cicca di brutto. Al 57’ il Palermo decide di chiudere il match: Ranocchia in mezzo da sinistra, Le Douaron muove lentamente le sue lunghe leve, ma più velocemente di Botteghin colto sul tempo: 2-0. Battistella per Gerli, il volitivo Caso per Defrel, poi Duca per Botteghin per mettersi a quattro dietro. Davanti Abiuso per Mendes e nel finale Gliozzi per Di Pardo. Ma non c’è trippa per gatti. Ora la parola al mercato con la società che dovrà fornire a Mandelli gli uomini giusti, tra cui un esterno destro importante, per consentire a Mandelli di esprimersi con il suo classico 4-3-3.