IL MODENA ESPUGNA REGGIO EMILIA DOPO 74 ANNI E VINCE IL DERBY. DECIDE MENDES AL 21’

REGGIANA-MODENA: 0-1

REGGIANA (4-3-3): Bardi, Fontanarosa (67’ Fiamozzi), Meroni, Lucchesi, Libutti (83’ Gondo), Kasbashi (67’ Girma), Portanova, Sersanti, Marras, Vergara (57’ Vido), Pettinari. A disp.: Motta, Stulac, Reinhart, Okwonkwo, Ignacchiti, Maggior, Urso, Noaoundu. All.: Viali

MODENA: (3-4-3): Gagno, Dellavalle, Zaro, Cauz, Magnino (85’ Caldara), Gerli (72’ Battistella), Santoro, Cotali (67’ Idrissi), Palumbo, Caso (67’ Duca), Mendes (85’ Gliozzi). A disp.: Sassi, Bagheria, Beyuku, Di Pardo, Bozhanaj,  Oliva, Abiuso. All.: Mandelli

ARBITRO: Crezzini di Siena

RETI: 21’ Mendes

NOTE: giornata fredda, ma soleggiata. Spettatori 10339 di cui 2164 modenesi. Ammoniti: Zaro, Battistella, Gondo e Fiamozzi. Recupero: 1’ e 5’.

di PAOLO VECCHI

REGGIO EMILIA. Straordinaria impresa del Modena di Mandelli che entra nella storia. Ci entra con il petto gonfio di orgoglio perchè, finalmente dopo 74 anni di dolori, prima al Mirabello poi al Città del Tricolore, ex Giglio e ora Mapei, il Modena espugna Reggio. Il gol di Mendes, che decide lo scontro con i granata al 21’, rivolta una valanga di pagine dolorose per il calcio geminiano esplodendo quell’urlo che Modena aspettava da una vita.  Lo aveva promesso e ha castigato da bomber di razza qual è. Una giornata da consegnare agli annali e che regala una gioia enorme alla Famiglia Rivetti e anche a mister Mandelli: 9 punti in cinque giornate, grazie a due vittorie e tre pareggi, e momentaneo decimo posto in classifica con 20 punti: tanta roba per Mandellik. C’è una brutta notizia, però, alla viglia del derby e corrisponde all’assenza di Defrel tolto di scena da un infortunio muscolare. Nella Regia, invece, Viali deve rinunciare a Sampirisi. Ma restiamo in casa gialloblù dove c’è la novità del ritorno di Zaro al posto di Caldara al centro della difesa a tre completata da Dellavalle e Cauz. Gagno è tra i pali, Gerli e Santoro sono affiancati a centrocampo tra Magnino e Cotali. Davanti Palumbo e Caso a supporto di Pedro Mendes. 4-3-3 per la Reggiana che si schiera con Bardi in porta protetto da Fontanarosa, Meroni, Lucchesi e Libutti. In mezzo il trio Kabashi, Portanova e Sersanti mentre davanti Pettinari è il riferimento per Marras e Vergara.  Il derby parte male per il Modena che dopo due minuti finisce sotto colpito da Portanova. Ma il Var è vigile e punisce un fallo su Gerli nello sviluppo dell’azione e Crezzini annulla il vantaggio granata. Si riparte, la Regia spinge, ma il Modena stringe i bulloni del sistema difensivo lasciando poche possibilità ai granata di imprimere le temute accelerazioni soprattutto sugli esterni. Magnino e Cotali presidiano le fasce, in mezzo Gerli fa la differenza e il potenziale gialloblù aumenta quando anche Palumbo entra deciso nel match. Al 21’ proprio dai piedi di Palumbo parte l’angolo che origina la rete dei gialli. Battuta col mancino, mischia in area e palla a Magnino che calcia male, ma sulla ribattuta dei padroni di casa irrompe Mendes che spara il destro d’incontro vincente. Il portoghese non sta nella pelle e si fa tutto il campo per andare a festeggiare sotto la Montagnani trasferitasi a Reggio in massa. La Reggiana accusa e il Modena prova ad approfittarne, ma la traversa nega il gol a Zaro al 36’. Un attimo dopo palla d’oro di Palumbo per Caso che fa tutto bene, rientra, salta Meroni e si presenta solo al cospetto di Bardi che grazia sparando alto e divorandosi un gol fatto invece di mettere l’ipoteca sul derby. Nel finale di tempo una rasoiata di Santoro finisce fuori di un soffio. Altro rimpianto in casa canarina e un match che poteva essere quasi chiuso è ancora molto, molto lungo e sofferto da giocare. La Reggiana si ripresenta agguerrita, Cauz fa un recupero prodigioso su Pettinari, poi Gagno sventa un colpo di testa di Vido entrato per Vergara. Resterà l’unico rischio reale nel prosieguo di un derby che il Modena vuole portare a casa difendendo la rete di Mendes con zanne e artigli e un Cauz, l’ex di turno, straordinario. Mandelli toglie Caso e Cotali e inserisce Duca e Idrissi, poi O’Rey Gerli non ne ha più ed entra Battistella. Si soffre, come direbbe Bruno Pizzul, ma non così tanto e i cambi di Mendes e Magnino con Gliozzi e Caldara vanno aggiungere forze fresche per il finale. Siamo all’85’, scatta il count down con il cuore in gola per le oltre duemila anime modenesi a Reggio. E quando l’arbitro Crezzini fischia la fine esplode un’esultanza orgiastica sul campo e sugli spalti. La Secchia mormorò: Modena salta, Reggio piange. Il fortino granata è abbattuto.