I gialli chiudono il campionato inchinandosi anche al Cesena e con un mesto undicesimo posto. Il Braglia insorge, contesta e travolge i gialli di fischi
MODENA-CESENA: 0-1
MODENA: Gagno, Beyuku, Dellavalle (30’ st Zaro), Vulikic, Ponsi (16’ st Gerli), Magnino (30’ st Mendes), Santoro, Cotali, Kamate, Caso (38’ st Gliozzi), Defrel (30’ st Palumbo). Allenatore: Mandelli. A disposizione: Bagheria, Castelnuovo, Botteghin, Cauz, Di Pardo, Pergreffi, Bozhanaj.
CESENA: Klinsmann, Ciofi, Prestia (40’ pt Piacentini), Mangraviti, Ceesay (1’ st Adamo), Francesconi (39’ st Bastoni), Saric (22’ st Tavsan), Celia, Calo, Antonucci, Shpendi (22’ st Russo). Allenatore: Mignani.A disposizione: Pisseri, Siano, Mendicino, Donnarumma, Berti,Pieraccini.
ARBITRO: Marinelli di Tivoli
RETI: 89’ Antonucci
NOTE: ammoniti: 22’ pt Magnino (M), 50’ st Santoro (M). Spettatori: 9538 di cui 472 ospiti.
di PAOLO VECCHI
MODENA. Modena-Cesena poteva essere la partita della vita, un confronto di fuoco con in palio la zona playoff. Ma la dabbenaggine dei gialli, che dopo la vittoria di Bari hanno sprecato la grande chance per essere protagonisti di un finale pazzesco perdendo con Reggiana e Carrarese e facendosi infinocchiare dal Brescia all’89’ in un match che poteva riaccendere in extremis la grande speranza, ha spezzato definitivamente il sogno di giocarsi gli spareggi per la promozione, seppellendo le ambizioni della Famiglia Rivetti e quelle del popolo geminiano che anche in occasione dell’ultima giornata ha scioperato per un tempo. Non doveva finire così, ma il calcio ha un giudice inappellabile che è il campo il quale ha condannato una stagione fallimentare nella gestione iniziale di Bisoli, poi migliorata con la cura Mandelli, ma mai in grado di elevarsi sui livelli che gli investimenti effettuati sul mercato imponevano. La salvezza è un premio di consolazione, l’undicesimo posto un risultato ben distante da quelle che erano le ambizioni. Il derby con i romagnoli ha senso solo per la formazione di Mignani alla quale basta un punto per confermarsi in zona playoff. Per il Modena è solo un mesto congedo dal campionato all’insegna delle delusioni. Mandelli chiede ai suoi di chiudere almeno con dignità e schiera Gagno tra i pali rivoluzionando la difesa composta da Beyuku, Dellavalle e Vulikic. In mezzo Santoro e Magnino tra Ponsi e Cotali, davanti Kamate e Caso a supporto di Defrel. Gerli e Palumbo sono in panchina. Il Cesena si oppone a specchio con un 3-4-2-1 e non ha alcuna voglia di rischiare. I romagnoli lasciano il pallino ai gialli e si mettono dietro con la chiara intenzione di strappare il punto necessario. La pressione del Modena produce, però, solo una girata di Beyuku fuori bersaglio e un gran tiro di Kamate deviato da Klinsmann. Nella ripresa ci prova Defrel, Mandelli fa entrare Gerli, Palumbo, Mendes, Zaro e Gliozzi ma non ci sono svolte. Così il Cesena ne approfitta e all’89’, lo stesso minuto fatale a Carrara e in casa con il Brescia, va a prendersi i tre punti con Antonucci scatenando la rabbia del Braglia che insorge, fischia e contesta mandando i giocatori a…lavorare. Perchè nemmeno la faccia è stata salvata. Ma di questi giocatori se ne vedranno ben pochi nella prossima stagione. La Famiglia Rivetti, che potrebbe ripartire in panchina da Mandelli, farà sicuramente una rivoluzione.